ARTRITE REUMATOIDE:

DALLA SIR NUOVE CONFERME PER LA “PICCOLA” MOLECOLA 

CHE COLPISCE I “RESPONSABILI”

Dal congresso della Società Italiana di Reumatologia la conferma del ruolo delle janus chinasi nel trattamento dell’artrite reumatoide.
Proseguono gli studi che rivelano l’efficacia di baricitinib, unica molecola in somministrazione orale giornaliera, contro il dolore e la rigidità tipici della patologia.
Quest’anno anche il “Lilly Virtual Lab - alla ricerca di Jak”, un esperienza in 5D per vivere da vicino cosa succede nel corpo di chi è affetto da AR.

Rimini, 25 novembre 2016 – Nuove evidenze dagli studi di fase III su baricitinib confermano l’efficacia e la sicurezza della molecola, unica terapia orale giornaliera, nel trattamento dell’Artrite Reumatoide, patologia che interessa circa 400.000 persone in Italia e colpisce soprattutto le donne in età attiva. Su questo e altro si sono confrontati esperti e pazienti durante i vari incontri ospitati all’interno del congresso annuale della Società Italiana di Reumatologia, in corso in questi giorni a Rimini.

Durante i lavori del congresso è stata sottolineata nuovamente l’importanza di sviluppare trattamenti con un meccanismo di azione in grado di colpire direttamente gli enzimi JAK, responsabili dello stato infiammatorio alla base dell’Artrite Reumatoide. Per comprendere da vicino e in modo innovativo la malattia sarà possibile vivere  un esperienza in 5D nel “Lilly Virtual Lab”, un viaggio nell’Artrite Reumatoide per spiegare “dall’interno” come funziona il sistema JAK-STAT, oggi target delle nuove terapie farmacologiche.

L’artrite reumatoide è una malattia cronica di cui però è possibile controllare, con i giusti trattamenti, i sintomi che la caratterizzano” afferma il  Prof. Luigi Sinigaglia, Primario UO Reumatologia G. Pini di Milano “ Gli studi in corso su baricitinib, in grado di inibire un gruppo ancora più ristretto di questi enzimi – JAK 1 e JAK 2 –, stanno dimostrando la loro efficacia, in tempi brevi, nella gestione della malattia e soprattutto nei confronti di alcuni dei sintomi associati più impattanti come il dolore e la rigidità. Molecole come baricitinib infatti stanno rappresentando un nuovo approccio terapeutico per i pazienti rispetto ai farmaci biologici attualmente utilizzati. Un nuovo meccanismo di azione basato sulla somministrazione orale giornaliera, più semplice, sicura e vantaggiosa per i pazienti rispetto a quella endovenosa o sottocutanea e con effetti molto promettenti”.

Il futuro dei trattamenti per l’Artrite Reumatoide, è guidato proprio dalla volontà di agire sull’impatto, ancora sottostimato, che questa patologia ha sulla vita quotidiana dei pazienti.

Uno degli aspetti più invalidanti della malattia è rappresentato dal dolore, un sintomo invisibile e difficile da accettare, ma che spesso è tra le principali fattori che impediscono anche le più semplici azioni quotidiane”  prosegue Silvia Tonolo – Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Malattie Reumatiche (Anmar) “ Il progresso della ricerca, emerso dagli studi clinici presentati a Rimini, sta per mettere a disposizione dei pazienti nuove terapie con una modalità di somministrazione, in grado di migliorare nettamente la qualità di vita. Un aspetto ancora più importante quando si tratta di una malattia, come l’artrite reumatoide, che colpisce spesso donne ancora giovani e nel pieno delle loro attività lavorative e familiari. Riuscire a liberarsi di dal peso del dolore, già dalle prime settimane e poter usufruire di una terapia più semplice e sicura, sono aspetti che potrebbero rappresentare una svolta nella vita di tutte le persone affette da Artrite reumatoide”.

***

Informazioni sull’Artrite Reumatoide

L'artrite reumatoide è una malattia autoimmune caratterizzata dall'infiammazione e progressivo danno articolare. Nel mondo sono oltre 23 milioni le persone che soffrono di AR. In Italia la prevalenza è stimata in circa 0,5% della popolazione. La patologia interessa prevalentemente le donne con un rapporto di 3 a 1 sugli uomini, con un picco di incidenza nella quinta decade di vita, benché siano disponibili evidenze di un esordio anche più precoce della malattia.

I pazienti e i medici indicano che esiste un'opportunità importante per migliorare la cura dei pazienti. L'attuale trattamento dell'AR comprende l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei, farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs), come il metotrexato, e farmaci biologici che hanno come obiettivo i mediatori coinvolti nella patogenesi dell'AR.

Le manifestazioni cliniche della malattia portano a disabilità nell’80% dei casi e la sopravvivenza è ridotta di alcuni anni. Molti studi hanno dimostrato che la mortalità è più alta nei pazienti con AR quando questa viene confrontata con il tasso atteso nella popolazione generale.

La malattia risulta debilitante a tal punto che si registrano ricoveri dovuti alla patologia stessa ed alle comorbidità ad essa correlate. I costi indiretti dovuti alle prestazioni previdenziali erogate, alle perdite di produttività dovute alle assenze dal lavoro del paziente e dei familiari risultano pari a 4.183 Euro (il 31% del totale) per un numero medio annuo di 65 giornate di assenza.

Come agisce Baricitinib

Baricitinib agisce direttamente sugli enzimi JAK1 e JAK2 modulando la sintesi di citochine JAK-dipendenti. Le citochine JAK-dipendenti sono implicate nella patogenesi di diverse patologie infiammatorie e autoimmuni e ciò sembra suggerire che gli inibitori dei JAK possano essere utili nel trattamento di un’ampia gamma di condizioni infiammatorie. In caso di alterata regolazione dell’attività di specifici enzimi JAK si può infatti sviluppare un processo infiammatorio e un’attivazione anomala del sistema immunitario.

Eli Lilly and Company

Lilly è un’azienda leader globale nel settore sanitario che coniuga la cura dei pazienti alle scoperte, al fine di migliorare la vita delle persone di tutto il mondo. Fondata oltre un secolo fa da un uomo impegnato nella realizzazione di farmaci di alta qualità che rispondessero a esigenze reali, l’azienda è tuttora fedele a questa mission in tutte le proprie attività. Il personale di Lilly in tutto il mondo lavora per scoprire e mettere a disposizione delle persone che ne hanno bisogno farmaci in grado di cambiare la vita, per ampliare le conoscenze e migliorare la gestione delle malattie, e per contribuire al benessere delle comunità attraverso attività filantropiche e di volontariato. Per ulteriori informazioni su Lilly, consultare i siti www.lilly.com e http://newsroom.lilly.com/social-channels

Lilly Italia

L’attività dell’affiliata italiana è iniziata 57 anni fa e la sede italiana si trova a Sesto Fiorentino (Firenze). Attualmente Lilly Italia copre una superficie di 46.000 mq, impiega circa 1.100 dipendenti e ha ottenuto un costante incremento dei suoi risultati scientifici, produttivi e finanziari, con un fatturato nel 2015 di 749 milioni di euro di cui 14 milioni investiti in ricerca e sviluppo. Nell’area di Sesto Fiorentino è stato realizzato uno dei più innovativi stabilimenti per la produzione di farmaci biotecnologici in Italia, destinato alla produzione di insulina da DNA ricombinante per i Paesi europei ed extraeuropei.

Nel 2015, per il quinto anno consecutivo, Lilly Italia ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del “Great Place To Work” Institute, collocandosi come migliore azienda farmaceutica italiana in cui lavorare.

CONTATTI:

Davide Ruffo

Comunicazione

Eli Lilly Italia SpA

Phone: +39-055 4257989

Cell: +39- 340 5443827